Sintomi
La Polimialgia Reumatica è caratterizzata da dolore, rigidità e impaccio funzionale dei cingoli (collo, spalle, anche e cosce) e da un imponente stato infiammatorio generalizzato (incremento di VES e PCR agli esami di laboratorio).
I soggetti colpiti da Polimialgia Reumatica (sono colpiti entrambi i sessi) presentano, in modo generalmente acuto, una grave compromissione delle condizioni generali con dolore e incapacità a sollevare le braccia e ad alzarsi in piedi. Inoltre hanno una intensa stanchezza e notevole riduzione della forza muscolare, con incapacità a svolgere le comuni attività quotidiane.
In alcuni casi si osserva febbricola, inappetenza e calo del peso corporeo.
Questi sintomi allarmano notevolmente il malato e i familiari (spesso anche i medici), anche in considerazione dell’età avanzata in cui la patologia si manifesta.
Terapia
Fortunatamente la Polimialgia Reumatica è molto sensibile all’impiego del cortisone a dosaggio non elevato. In poche settimane si può osservare una spettacolare ripresa delle condizioni generali con risoluzione del dolore e ripristino della forza.
La terapia con cortisonico va protratta per un lungo periodo, con progressiva e lenta riduzione del dosaggio, basandosi sui sintomi e sugli esami di laboratorio (normalità di VES e PCR).
In alcuni soggetti il cortisone non è in grado di indurre una remissione completa. E’ il caso, ad esempio, della presenza di diabete mellito, di glaucoma o di grave osteoporosi.
In questi casi può essere associato il farmaco Methotrexate quale “risparmiatore” di cortisone. In molti casi è necessario “aggiustare” la terapia anti-diabetica e trattare l’osteoporosi.
Regole d’oro per l’impiego di cortisonici:
- Assumere il farmaco solo al mattino, durante la colazione, per rispettare il ciclo circadiano dell’ormone;
- Bere molta acqua e ridurre il consumo di zuccheri;
- Seguire una dieta povera in calorie e ricca in verdure.
- Mantenersi in movimento (passeggiate, cyclette, ginnastica in acqua)
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La diagnosi di Polimialgia Reumatica deve prevedere l’esclusione della presenza di neoplasie e infezioni. Queste sono più frequenti negli anziani. E’ infatti descritto che alcune neoplasie possono dare segno della loro presenza con un quadro tipo Polimialgia Reumatica.
L’arterite temporale
NB. In circa il 15% dei malati, la Polimialgia Reumatica si associa ad una vasculite sistemica: l’ARTERITE TEMPORALE (a cellule giganti – di Horton).
Questa condizione associata rende necessario un approfondimento diagnostico maggiore e un trattamento farmacologico più “vigoroso”.
In aggiunta alla sintomatologia della PMR il malato lamenta intensa cefalea in corrispondenza delle tempie perchè le arterie temporali sono tumefatte lungo il loro decorso (vedi fotografia).
In casi più gravi, quando la vasculite determina un ostacolo al flusso arterioso, possono manifestarsi disturbi della vista (raramente fino alla cecità) e dolore alla masticazione. La complicazione oculistica impone una diagnosi tempestiva mediante l’esecuzione di una biopsia dell’arteria che dimostra la presenza delle tipiche cellule giganti infiltranti la parete arteriosa.
Per verificare se l’infiammazione delle arterie è estesa, va eseguita una PET.
turgore dell’arteria temporale
Uno screzio di Polimialgia Reumatica può rappresentare l’esordio di Artrite Reumatoide. In questo caso i sintomi tipici della polimialgia si associano a tumefazione dolorosa di articolazioni periferiche. In questi casi sarà necessario associare farmaci anti-reumatici quali il Methotrexate.
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