La Polimialgia Reumatica (PMR) è una sindrome relativamente frequente.
Colpisce soggetti con età, in genere, superiore a 50 anni.
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Non è nota la causa. E’ caratterizzata da insorgenza spesso acuta di dolore, rigidità e impaccio funzionale dei cingoli (collo, spalle, anche e cosce) e da un imponente stato infiammatorio generalizzato (incremento di VES e PCR agli esami di laboratorio).
I sintomi
La Polimialgia Reumatica si presenta in genere in modo acuto, con una grave compromissione delle condizioni generali. Vi è dolore alle spalle e ai muscoli delle coscie con intensa stanchezza. Inoltre si osserva una notevole riduzione della forza muscolare con incapacità a svolgere le comuni attività quotidiane, come ad esempio vestirsi, alzarsi dalla sedia o dal wc. In alcuni casi si osserva febbricola, inappetenza e calo del peso corporeo.
Non è infrequente un gonfiore doloroso (tenosinovite) del dorso delle mani. Questi sintomi allarmano notevolmente il malato e i familiari soprattutto in considerazione dell’età avanzata di questi malati.
La terapia
La Polimialgia Reumatica è molto sensibile all’impiego del cortisone a dosaggio non elevato e, generalmente, in poche settimane si può osservare una spettacolare ripresa delle condizioni generali. Pertanto si osserva risoluzione del dolore e ripristino della forza muscolare (remissione con normalità di PCR). La terapia cortisonica va protratta quotidianamente per un lungo periodo di tempo (almeno un anno), riducendo lentamente, ma progressivamente la posologia del farmaco. In altre parole, bisogna avere pazienza e non sospendere mai la terapia, perché la recidiva dei sintomi sarebbe quasi certa.
NB LA DIAGNOSI NON VA RITARDATA! I sintomi sono tipici per cui vanno subito eseguiti esami per dimostrare lo stato infiammatore (PCR).
E’ un grave errore fare un breve ciclo con cortisonici e poi sospenderli. Ad ogni sospensione la malattia diviene più resistente alla terapia
Talvolta il cortisone non è in grado di indurre la remissione completa. In altri casi si può verificare una recidiva della Polimialgia Reumatica durante la riduzione della cura. Nei soggetti diabetici o con glaucoma, o con osteoporosi grave, il cortisone non può essere impiegato a dosaggio terapeutico. Tuttavia in questi casi può essere associato il farmaco Methotrexate che permette una più sollecita riduzione del cortisonico. In molti casi è necessario “aggiustare” la terapia anti-diabetica e trattare l’osteoporosi.
Regole d’oro per l’impiego di cortisonici:
– Assumere il farmaco solo al mattino, durante la colazione, per rispettare il ciclo circadiano dell’ormone;
– Bere molta acqua e ridurre il consumo di zuccheri (dolci)
– Seguire una dieta povera in calorie e ricca in verdure
– Mantenersi in movimento (passeggiate, cyclette, ginnastica)
Per diagnosticare la Polimialgia Reumatica deve prevedere l’esclusione della presenza di neoplasie e infezioni. E’ infatti descritto che alcune neoplasie possono dare segno della loro presenza con un quadro di tipo polimialgico infiammatorio generalizzato. E’ bene quindi, nel sospetto diagnostico di PMR procedere ad una accurata anamnesi (non sottovalutare sintomi d’organo) e ad un altrettanto accurata visita internistica. Tra gli esami di laboratorio deve essere eseguita una routine generale (VES, PCR, Emocromo, esame completo urine, funzione epatica e renale, CPK, glicemia, elettroforesi proteine, fattore reumatoide, crioglobuline, complementemia) ed alcuni esami strumentali (RX torace, ecografia addominale, mammografia e valutazione ginecologica nelle donne, MOC).
Arterite di Horton (arterite temporale)
NB. In circa il 15% dei malati, la Polimialgia Reumatica si associa ad una vasculite sistemica: l’ARTERITE TEMPORALE (a cellule giganti – di Horton).
FIGURA: tumefazione dell’arteria temporale
Questa condizione associata rende necessario un approfondimento diagnostico maggiore e un trattamento più “vigoroso”. In aggiunta alla sintomatologia della PMR il malato lamenta intensa cefalea in corrispondenza delle tempie dove le arterie temporali si possono dimostrare tumefatte lungo il loro decorso e talvolta non è avvertibile il polso (la normale pulsazione). In casi più gravi, dove la vasculite determina un ostacolo al flusso arterioso, possono manifestarsi disturbi della vista (a volte fino alla cecità) e dolore alla masticazione. La complicazione oculistica, soprattutto, impone, per la gravità, una diagnosi tempestiva mediante l’esecuzione di una biopsia dell’arteria che dimostra la presenza (all’esame istologico) delle tipiche cellule giganti infiltranti la parete arteriosa.
Uno screzio di Polimialgia Reumatica può, in soggetti anziani, rappresentare l’esordio di Artrite Reumatoide. In questo caso i sintomi tipici della PMR si accompagnano a tumefazione dolorosa di articolazioni periferiche (polsi, dita delle mani, ecc) che può persistere nonostante l’impiego di cortisonici e la risoluzione della stanchezza e del dolore muscolare. In questi casi sarà necessario associare farmaci anti-reumatici quali il Methotrexate.